sabato 30 maggio 2020

Bagno di Romagna, dal patrimonio comunale al rinvio dell'Imu: le decisioni dell'ultimo consiglio

Bagno di Romagna, dal patrimonio comunale al rinvio dell'Imu: le decisioni dell'ultimo consiglio

Nella seduta di giovedì scorso del Consiglio Comunale di Bagno di Romagna molti sono stati gli argomenti all’ordine del giorno.

Con deliberazione unanime è stata votata la proposta della Giunta Comunale di...

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venerdì 29 maggio 2020

Turismo affidato all'Unione Valle Savio: "Azione necessaria per il salto di qualità"

Turismo affidato all'Unione Valle Savio: "Azione necessaria per il salto di qualità"

Si è tenuto giovedì sera il Consiglio Comunale di Bagno di Romagna, con una folta serie di argomenti all’ordine del giorno. Tra quelli di maggior interesse l’approvazione dello schema di convenzione per il conferimento...

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giovedì 28 maggio 2020

La proposta di Baccini: "Tariffa idrica agevolata per tutti i comuni montani"

La proposta di Baccini: "Tariffa idrica agevolata per tutti i comuni montani"

Tariffa idrica agevolata per tutti i comuni montani: ecco un’altra proposta per contrastare la crisi economica da Coronavirus che il Sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini ha avanzato al Presidente della Regione Emilia-Romagna per sostenere...

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La proposta di Baccini: "Tariffa idrica agevolata per tutti i comuni montani"

La proposta di Baccini: "Tariffa idrica agevolata per tutti i comuni montani"

Tariffa idrica agevolata per tutti i comuni montani: ecco un’altra proposta per contrastare la crisi economica da Coronavirus che il Sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini ha avanzato al Presidente della Regione Emilia-Romagna per sostenere...

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mercoledì 27 maggio 2020

Bagno di Romagna, più suolo pubblico per le attività che vogliono allargarsi: gli sforzi del Comune

Bagno di Romagna, più suolo pubblico per le attività che vogliono allargarsi: gli sforzi del Comune

Al pacchetto di manovre a sostegno delle aziende e dei cittadini attuate dall’Amministrazione comunale di Bagno di Romagna si aggiunge un’altra importante iniziativa in materia di gestione dell’occupazione del suolo pubblico.

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venerdì 22 maggio 2020

Turismo a Bagno di Romagna: "I nostri luoghi ideali per rigenerarsi dopo il lockdown"

Turismo a Bagno di Romagna: "I nostri luoghi ideali per rigenerarsi dopo il lockdown"

Siamo vicini alla ripartenza post lock-down, un momento cruciale per un territorio votato al turismo come quello di Bagno di Romagna.

 “L’amministrazione è pronta a fare la sua parte per supportare il settore in...

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May 22, 2020 at 11:34AM https://ift.tt/2mEB8jU IFTTT

Riqualificazione stradale a Bagno di Romagna, portati a termine i lavori

Riqualificazione stradale a Bagno di Romagna, portati a termine i lavori

Nella giornata di giovedì sono stati portati a termine i lavori di riqualificazione di Poazza Dante e Via del Popolo a Bagno di Romagna. A darne notizia su Facebook il sindaco Marco Baccini.

"Un intervento che completa il...

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May 22, 2020 at 09:20AM https://ift.tt/2mEB8jU IFTTT

mercoledì 20 maggio 2020

Pronti a Santa Sofia finanziamenti per il territorio rurale

Le Unioni dei Comuni della Romagna Forlivese e l’Unione dei Comuni Valle Savio, che gestiscono il Demanio Forestale dell’appennino della provincia di Forlì-Cesena, hanno aperto una procedura di manifestazione di interesse per 8 interventi ed una somma complessiva di oltre 1 milione di euro. A darne comunicazione sono il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini e il sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi, che definiscono l’operazione “una poderosa boccata per la ripresa economica ed una sostanziosa manovra per la manutenzione del nostro territorio rurale”, manifestando la propria fierezza nell’aver creduto nel passaggio delle competenze della gestione del Demanio in capo alle due Unioni, quali enti di maggior prossimità al territorio.

I due sindaci dei Comuni montani di Bagno di Romagna e Santa Sofia furono i fautori nel 2016 della complicata operazione che determinò il passaggio della gestione del demanio in capo alle due Unioni dei Comuni forlivese e cesenate, convinti che il territorio rurale della montagna potesse essere meglio gestito da chi conosce e vive direttamente il territorio stesso, consapevoli che il personale delle ex Comunità Montane, in capo alle Unioni dei Comuni, fosse quello più esperto e interessato a migliorare la gestione.

Questa procedura è un’altra dimostrazione della correttezza di quella scelta”, dichiarano Baccini e Valbonesi. Le due Unioni hanno infatti pubblicato 8 avvisi di manifestazione di interesse per partecipare ad altrettante gare relative a 6 interventi di forestazione e 2 interventi edili, di importo compreso tra € 50.000 e ed € 150.000, per un totale di € 1.009,368. Per poter partecipare alle gare, le ditte interessate devono essere in possesso dei seguenti requisiti: a) per i lavori di forestazione: iscrizione all’Albo delle Imprese forestali della RER o di altra Regione che abbia instaurato rapporti di reciprocità con la RER; b) per le opere edili: aver realizzato negli ultimi 5 anni lavori analoghi di analogo importo.

Anche se è una coincidenza – evidenziano Marco Baccini e Daniele Valbonesi – si tratta di un’immissione di una rilevante somma di denaro per la ripresa delle imprese in un momento in cui ogni azione è necessaria ed utile al sostegno delle imprese. Ci auguriamo che le imprese del nostro territorio, che operano in maniera eccellente nell’ambito dei lavori a gara, si facciano avanti con offerte in grado di aggiudicarsi i lavori”. Come sottolinea il sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi “nel territorio bidentino sono previste opere come il secondo stralcio sul “Casone” di San Paolo in Alpe, la riqualificazione forestale dell’area di Valdonasso in previsione di un futuro collegamento con il Giardino Botanico di Valbonella e, in generale, un intervento che interessa tutti i comuni del versante romagnolo, con la creazione di anelli e percorsi per escursionisti e cicloturisti finanziato dal GAL Altra Romagna”.

Articolo di Staff 4live.



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Comuni confinanti in regioni diverse, l'accordo tra i sindaci dà l'ok agli spostamenti

Comuni confinanti in regioni diverse, l'accordo tra i sindaci dà l'ok agli spostamenti

Da domani mercoledì 21 maggio i cittadini residenti a Bagno di Romagna, e nei comuni di Poppi , Bibbiena, Chiusi della Verna, Pratovecchio-Stia, tutti in provincia di Arezzo, potranno beneficiare della libertà di spostamento tra i...

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domenica 17 maggio 2020

Si ribalta col trattore in una scarpata per 50 metri: salvato

Si ribalta col trattore in una scarpata per 50 metri: salvato

Il Soccorso Alpino e Speleologico è intervenuto domenica sera per un incidente in località Ca Guscella, Montalto nel comune di Bagno di Romagna. Qui un uomo che stava lavorando con un mezzo agricolo, ha perso il controllo del mezzo e...

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sabato 16 maggio 2020

Buoni spesa a Bagno di Romagna, aiutate 80 famiglie. Grazie alle donazioni dei privati il sostegno continua

Buoni spesa a Bagno di Romagna, aiutate 80 famiglie. Grazie alle donazioni dei privati il sostegno continua

Il Sindaco di Bagno di Romagna traccia il punto delle misure di sostegno economiche di solidarietà alimentare gestite dal Comune a favore delle famiglie e dei cittadini in difficoltà.

"Ci siamo dati un metodo di lavoro...

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venerdì 15 maggio 2020

Decreto rilancio, Baccini: "Soddisfatti in parte, manca l'impegno per la sburocratizzazione"

Decreto rilancio, Baccini: "Soddisfatti in parte, manca l'impegno per la sburocratizzazione"

Ad una prima analisi del Decreto Rilancio, il Sindaco di Bagno di Romagna traccia il punto delle risposte che questo provvedimento riconosce alle richieste avanzate nelle ultime settimane a Ministri e Governo per il sostegno a famiglie, imprese ed...

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mercoledì 13 maggio 2020

“Il Sentiero degli Gnomi”, Bagno di Romagna dà il benvenuto al nuovo gestore

“Il Sentiero degli Gnomi”, Bagno di Romagna dà il benvenuto al nuovo gestore

Terminati i lavori della Commissione tecnica giudicatrice dei progetti pervenuti, l’Amministrazione di Bagno di Romagna dà il benvenuto al nuovo gestore del sito d’importanza turistica “Il sentiero degli Gnomi”.

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martedì 12 maggio 2020

I cittadini accumulano crediti da spendere sul territorio, il progetto "Fidelity" a Bagno di Romagna

I cittadini accumulano crediti da spendere sul territorio, il progetto "Fidelity" a Bagno di Romagna

 Alla vigilia delle riaperture della Fase 2, l’Amministrazione comunale di Bagno di Romagna si spinge già oltre e mette in campo un progetto per la Fase 3, che ambisce a diventare un modello strutturale per sostenere l&rsquo...

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venerdì 8 maggio 2020

Camion prende fuoco sul viadotto in E45: disagi per la chiusura della superstrada

Camion prende fuoco sul viadotto in E45: disagi per la chiusura della superstrada

Disagi in E45 nel pomeriggio di venerdì per l'incendio di un autotreno che stava percorrendo il tratto di valico della superstrada. Il mezzo si è dovuto arrestare su un viadotto in direzione Roma, nel tratto tra Verghereto e Canili...

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“La situazione imprenditoriale ci preoccupa”, i sindaci chiedono un incontro agli istituti di credito

“La situazione imprenditoriale ci preoccupa”, i sindaci chiedono un incontro agli istituti di credito

Prosegue l’impegno delle Amministrazioni comunali e delle Associazioni di categoria della Romagna a sostegno delle imprese del territorio. I Sindaci dei Comuni di Bagno di Romagna, Borghi, Cesena, Cesenatico, Gambettola, Gatteo, Longiano...

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giovedì 7 maggio 2020

Anche a Bagno di Romagna torna il mercato, via libera ai banchi alimentari

Anche a Bagno di Romagna torna il mercato, via libera ai banchi alimentari

Venerdì anche a Bagno di Romagna torna il mercato settimanale riservato ai banchi del settore alimentare e si svolgerà in Piazza  Ricasoli. L'area mercatale sarà anche in questo caso delimitata e gli accessi vigilati...

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Bagno di Romagna, la promozione turistica corre sul web: il piano per il rilancio

Bagno di Romagna, la promozione turistica corre sul web: il piano per il rilancio

La promozione turistica di Bagno di Romagna non si è fermata: negli ultimi mesi l’impegno dell’Amministrazione nella gestione dei principali social network ha portato ad oltre 35.000 utenti unici raggiunti mensilmente dalla pagina...

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mercoledì 6 maggio 2020

Export del Made in Italy negli Usa, a promuoverlo due creativi di Bagno di Romagna

Export del Made in Italy negli Usa, a promuoverlo due creativi di Bagno di Romagna

Prodotti italiani da esportare in Usa dopo l'emergenza Covid-19. A organizzare il loro lancio è la Camera di Commercio Italiana della Florida, in Tampa Bay, capofila di tutto il Sud Est degli Stati Uniti, mentre a creare gli eventi...

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martedì 5 maggio 2020

Rimborso del trasporto scolastico e baby sitting, le misure del Comune di Bagno di Romagna

Rimborso del trasporto scolastico e baby sitting, le misure del Comune di Bagno di Romagna

Il Comune di Bagno di Romagna ha messo a punto una serie di misure di sostegno in favore delle famiglie del territorio, tra cui il rimborso della seconda rata del trasporto scolastico frequentanti le scuole dell’infanzia e le scuole dell&rsquo...

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Benito Graziani: la vita di un ragazzino stravolta dalla crudeltà della guerra

Gli articoli dedicati alla storia delle operazioni di sminamento a Forlì e a coloro che svolgendo questo pericolosissimo lavoro persero la vita, o rimasero segnati per sempre, hanno suscitato molto interesse e tante reazioni, tutte tese a trovare ulteriori elementi per raccontare un periodo storico molto difficile per il nostro territorio e per l’Italia.
Paolo Graziani di Forlì, impiegato tecnico progettista a Naldini Arredamenti di Carpena, nonché artista, dopo aver letto l’articolo “Le mine e le bombe uccisero anche dopo la guerra”, ha voluto raccontare quanto capitò a suo padre Benito, nato il 28 marzo 1934 a Bagno di Romagna.

I miei nonni Primo Graziani e Ida Barchi, nati rispettivamente nel 1901 e nel 1907, avevano 10 figli – scrive Graziani – ed erano contadini, coltivavano il podere ‘Chiavaretto’ in mezzadria (tipico contratto agricolo abolito fra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso che prevedeva la stipula di un atto fra il concedente ed il mezzadro, in proprio e quale capo di una famiglia colonica per la coltivazione di un podere e per l’esercizio delle attività connesse al fine di dividerne a metà i prodotti e gli utili Ndr). La durezza del periodo e le poche risorse finanziarie – continua Paolo Graziani – non limitarono in alcun modo la qualità umana, la dignità, l’onestà e la dedizione al lavoro e alla famiglia del nonno. Erano anni in cui si cercava di trovare fondi agricoli più redditizi e le famiglie contadine si spostavano molto facilmente. Come avvenne alla famiglia di mio nonno che visse a Quarto di Sarsina fino al 1936, poi si spostò a Monteguidi e vi restò fino al 1952. Dal 1952 al 1957 si spostò a Ricò di Meldola e dal 1957 al 1961 a Classe di Ravenna dove Primo aveva trovato lavoro come operaio in una cooperativa agricola. Risale a quegli anni la sua morte, precisamente il il 13 agosto del 1961, in seguito ad un incidente stradale. In bicicletta fu investito da una moto a Classe“.

Il periodo del Secondo conflitto mondiale
I momenti più difficile per la famiglia Graziani furono sicuramente quello del Secondo conflitto mondiale – precisa Paolo -. Mio padre ricorda bene il periodo che va dal settembre 1943 alla Liberazione ed ha presente il costante passaggio di gruppetti di partigiani nella zona dove abitava e i controlli dei soldati tedeschi. Per diversi mesi presso l’abitazione di mio nonno trovò ospitalità una famiglia di ebrei, benestante, che abitava in centro a Forlì e gestiva un negozio di abbigliamento in piazza Saffi. Erano i Saralvo (Renzo Saralvo e la moglie Celeste Sonnino ndr) commercianti molto conosciuti. Nessuno aveva avuto il coraggio di ospitarli. Si sapeva che se scoperti, dai fascisti e dai soldati tedeschi, c’era la morte sicura per loro e per chi li ospitava.
Quando arrivavano i controlli i Saralvo si nascondevano nella vigna. In un secondo momento trovarono rifugio presso alcune formazioni partigiane, dove rimasero fino alla Liberazione. In zona si diceva che dopo essere stati ospitati in casa Graziani si trasferirono appena possibile a Roma, come avvenne effettivamente alla conclusione del conflitto”.
Il ricordo dell’onestà e della purezza d’animo di mio nonno è sempre stata riconosciuta da tutti – sottolinea Paolo Graziani -. Ciò mi conferma che nella vita i gesti nobili devono essere compiuti perchè motivati da una luce nell’animo, più che da tornaconti, ma pensando alle spiate e il poter essere scoperti amplificava tantissimo il rischio corso per ospitare i Saralvo“.

Gli ebrei di Forlì dopo l’8 settembre 1943
Dopo l’8 settembre 1943 anche per i pochi ebrei forlivesi (dopo la promulgazione delle leggi razziali furono censiti alla data del 26 agosto 1938 quattordici nuclei familiari di origine ebraica) la fuga fu l’unica possibilità di salvezza. Da un rapporto di un messo comunale di Forlì del 18 dicembre 1943 sappiamo che: “Il signor Renzo Saralvo, da circa due mesi ha lasciato, di notte, l’appartamento che occupava in Piazza Morgagni 1 di proprietà del Comm. Zaoli Giordano portando con sé una parte del suo mobilio, e nessuno sa ove si sia trasferito. Il resto del mobilio si trova custodito nella stessa casa (sotto sequestro). L’appartamento in parola è ora occupato dal dott. De Robertis, Giudice del tribunale“.
Nonostante fossero irreperibili, non sfuggirono al sequestro dei beni nemmeno Renzo Saralvo e la moglie Celeste Sonnino, come riporta Francesco Gioiello nel libro “La Forlì ebraica. Una storia tra integrazione e Shoah”, Edizioni Risquardi, Forlì 2015. A ciò si deve poi aggiungere, si legge sempre nel volume di Francesco Gioiello: “Il sequestro a Celeste Sonnino, in data 10 maggio 1944, di un villino ad uso abitazione civile di costruzione recentissima di piani 2 e vani 8, sito in Forlì, Via Bellonci 2, distinto in catasto al foglio 145 numero 248/a con imponibile di L. 2.000”.

Per quanto riguarda invece l’attività posseduta dai Saralvo, il Questore di Forlì, il 16 maggio 1944, inviò alla Prefettura un riepilogo dove si legge che la “Ditta Belladonna Astrologo – Forlì, Piazza Saffi n. 8, ha cessato da mesi ogni attività. Era gestito da Celeste Sonnino, ebrea coniugata con Saralvo Renzo pure ebreo, attualmente irreperibili. La merce esistente è stata inventariata da questo ufficio, giusta nota del 4 aprile 1944 n. 07363 diretta all’Intendenza di Finanza di Forlì e per conoscenza a codesta Prefettura“.

La Linea Gotica
Il territorio attiguo alla casa dei miei avi – continua il racconto di Paolo Graziani – registrava la presenza in zona di partigiani, tanto che mio padre li vedeva spesso transitare. Così come udì i racconti di scontri a fuoco, di imboscate, fucilazioni sommarie. Rammenta spesso dello scontro a fuoco molto sanguinoso fra partigiani e tedeschi che avvenne nella zona dell’attuale diga di Ridracoli“.

Infatti, già nell’inverno del ’43, anche nel territorio di Bagno di Romagna si formarono e si consolidarono formazioni partigiane, poi inquadrate nella 8° Brigata “Garibaldi”. Posero le loro basi nelle impervie valli scavate dai rami del fiume Bidente che dalla dorsale appenninica scendono verso Santa Sofia: tre valli parallele ed incassate che prendono il nome dalle frazioni di Pietrapazza – Strabatenza, di Ridracoli e di Corniolo; solo quest’ultima, che scende dal Falterona, era in quegli anni percorsa da una carrozzabile costruita negli anni ’30, le altre erano raggiungibili solo con mulattiere che si diramavano verso una fitta maglia di poderi. In questo territorio impervio, boscoso, di difficile accesso, trovarono sia una popolazione di contadini predisposta all’ospitalità e alla solidarietà, soprattutto durante il terribile inverno, sia un ambiente che, per la conformazione e per la posizione confinante con altre regioni, era adatto, come rifugio e come base, per azioni di guerriglia. Azioni che si svolgevano su un territorio vasto, dal Fumaiolo al Falterona. Questa parte dell’Appennino tosco-romagnolo, nella logica della guerra, fu considerato strategicamente importante perché attraversato da strade che collegano la Toscana con la Romagna e il sud al nord. La SS Tiberina 3bis mette in comunicazione, tramite il passo di Monte Coronaro, la Valle Tiberina con la Val Savio e la piana romagnola. La SS 71 attraverso il Passo dei Mandrioli unisce il Casentino alla Val Savio, mentre una provinciale da San Piero in Bagno, per il Passo del Carnaio, unisce l’alto Savio a S. Sofia ed a Forlì.
Su questa vitale parte dell’Appennino i tedeschi costruirono la “Linea Gotica”, il cui impianto e fortificazioni vennero iniziate nell’ottobre-novembre 1943.

Con l’inizio del 1944, nonostante l’inverno, le azioni partigiane assunsero più audacia spingendosi fin dentro ai paesi, segno di presenza organizzata. Gli attacchi si susseguirono lungo tutto l’Appenninon e nell’aprile il generale tedesco Albert Konrad Kesserling si rese conto di avere alle spalle un movimento organizzato, capace di interrompere le vie di comunicazione e rallentare il regolare flusso d’uomini e di materiali, con sabotaggi ed attentati che creavano scompiglio nelle retrovie in un momento cruciale.
Decise allora di organizzare un grande rastrellamento, preparato con cura, per annientare la Brigata partigiana e le bande aretine ad essa aggregate che agivano in quel territorio delicato ed importante. Vennero mobilitati reparti della famigerata Divisione SS “Goering” e della 356° Divisione fanteria, a cui furono aggregati i granatieri della 29° divisione SS italiana e formazioni antipartigiane della RSI e GNR.

Una vera azione di guerra che si dispiegò in una vasta area del versante appenninico delle province di Pesaro, Forlì, Arezzo e Firenze: più di 7.000 uomini, mezzi blindati e cingolati che, come un rullo compressore, tra il 6 ed il 23 aprile si dirisse dalle valli tra Marche e Romagna a quelle dell’alto cesenate e forlivese, assestando duri colpi alla Resistenza.
Già il 7 aprile venne messo a fuoco il villaggio di Fragheto (Pesaro), dove si era asserragliato un gruppo di partigiani, ed uccisi 33 abitanti.

Il 12 aprile l’imponente operazione tedesca investì anche l’Appennino tosco-romagnolo ancora coperto di neve, con virulenza e crudeltà terribili: nel versante toscano fu un continuo massacro di civili e partigiani (Partina 13, Stia 23, Vallucciole 108..); nelle alte valli bidentine i rastrellamenti sanguinosi culminarono con la terribile “Battaglia di Biserno”.
Altissimo il numero dei morti da una parte e dall’altra. Dopo un iniziale e drammatico sbandamento le formazioni partigiane ebbero la forza di riorganizzarsi contribuendo alla liberazione di quei territori insieme alle formazioni dell’Ottava Armata britannica che verso la fine di settembre e gli inizi di ottobre raggiunsero quelle località dopo aver costretto l’esercito tedesco ad arretrare.

Fu veramente duro per un ragazzino vivere l’infanzia in mezzo alla crudeltà della guerra, alle paure, ai timori – evidenzia Paolo Graziani pensando al padre Benito -. Oltretutto durante gli ultimi periodi del conflitto proprio sui terreni di Monteguidi erano disposti e appostati 16 cannoni dell’esercito inglese, che si opponevano alla controffensiva dei tedeschi spostatisi a Santa Sofia, Galeata, Ricò.

Un incidente che segna una vita
Terminato il conflitto quei terreni erano infestati di residui bellici. I contadini, fra cui mio nonno, cercavano di liberare i campi per lavorarli, buttando in buche scavate apposta ciò che trovavano. Mio padre, che al tempo aveva 11 anni, ricorda che i ragazzini del posto trovavano dappertutto materiale militare. Raccoglievano le capsule, quelle che venivano avvitate alle granate per far sì che una volta lanciate dai cannoni servissero a provocarne la deflagrazione. La domenica precedente a ciò che poi capitò ne avevano trovate e fatte scoppiare circa una trentina di queste capsule con il risultato di una grande botta solo sonora. Quel giovedì 23 agosto 1945 non c’erano i ragazzi più grandi, mio padre era con un suo amico, su una stradina a circa ottocento metri da casa. In modo ingenuo e incosciente voleva mostrargli quello che aveva visto e fatto la domenica appena trascorsa insieme agli altri amici. Trovò una di quelle capsule e là sbatte su un sasso. Purtroppo quella deflagrò in modo totalmente diverso. Sembrava uguale alle altre che aveva fatto scoppiare, ma qualcosa reagì diversamente. L’effetto dell’esplosione fu drammatico: si spappolò la mano destra, un occhio saltò via direttamente, l’altro molto danneggiato con una scheggia interna, si spense definitivamente dopo alcuni giorni.

Il suo amico pensava fosse morto e scappò via. Solo quando la mia nonna gli chiese dove fosse Benito, lui spaventato e terrorizzato, rispose che era morto. Erano già passate un paio d’ore quando mio padre fu soccorso. L’arto destro irreparabilmente danneggiato venne amputato subito sotto al gomito in modo tutt’altro che indolore. Aveva una scheggia grandissima anche nella gamba destra che mise in dubbio anche la possibilità che potesse camminare. Dopo sei mesi di convalescenza a letto venne scongiurata questa ipotesi, ma era cieco e privo della mano destra. Che dire: l’incoscienza, il non conoscere e stimare il pericolo, l’ingenuità di un ragazzetto racchiuse in un attimo comportarono ripercussioni pesantissime. Quando raggiunse l’età di tredici anni fu mandato a Reggio Emilia in un istituto per non vedenti e invalidi, tutti vittime innocenti della guerra, di bombe trovate ed esplose durante il conflitto e anche successivamente in modo accidentale o incauto“.

Mio padre Benito ebbe la possibilità di studiare – conclude Paolo Graziani – di imparare il braille e di conseguire il diploma di terza media. Insieme agli altri ragazzi, provenienti da analoghe traumatiche esperienze e situazioni, li accomunava il desiderio di imparare e di convivere con traumi indelebili, e così è stato. Anche da loro arrivò un contributo importante per voltare pagina dopo i lutti e le distruzioni della guerra, anche svolgendo un lavoro. Mio padre, dal 1970 al 1992, ha svolto le mansioni di centralista telefonico dell’Intendenza di Finanza di Forlì“.

Gabriele Zelli

Articolo di Gabriele Zelli.



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sabato 2 maggio 2020

Un aiuto per i commercianti: il progetto "Ora per Domani" avanza anche nella vallata del Savio

Un aiuto per i commercianti: il progetto "Ora per Domani" avanza anche nella vallata del Savio

È diventato realtà anche nei comuni di Bagno di Romagna, Mercato Saraceno, Sarsina e Verghereto il progetto proposto da Fondamenta “Ora per Domani” già attivo a Cesena da circa un mese, che dà la...

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Di Maio: «Per un piano di rilancio territoriale non bastano regione e governo»

Un piano di rilancio e sostegno dell’economia a livello territoriale, indipendentemente (e senza aspettare) le scelte che arriveranno da Regione e Stato. Lo ha proposto il deputato Marco Di Maio nel corso della riunione del tavolo sull’economia della Provincia di Forlì-Cesena convocato dal presidente della Provincia, Gabriele Fratto.

Si è condivisa la richiesta comune e trasversale di tutte le categorie – spiega il deputato – a stimolare il governo ad anticipare le date per le riaperture di tutti gli esercizi pubblici come negozi, bar e ristoranti, che sono in grado di garantire il rispetto di tutte le norme di sicurezza sanitaria. Però penso sia importante che le organizzazioni economiche, sindacali, professionali, le istituzioni e i rappresentanti locali si interroghino su cosa si può fare senza attendere scelte dall’alto, che comunque devono arrivare e migliorare di qualità“.

A questo proposito il parlamentare romagnolo ha fatto presente l’opportunità di “sfruttare le eccellenze di rango internazionale che sono insediate sul territorio come Unibo e Irst – che già stanno lavorando a sperimentazioni importantissime dal punto di vista sanitario su test sierologici e farmaci – per applicare le loro competenze alle misure di sicurezza nelle aziende“.

Un altro punto riguarda la costruzione di “un piano locale di rilancio dell’economia puntando sugli investimenti usando le leve che i Comuni hanno a disposizioni: Hera, Romagna Acque, Consorzio di Bonifica e tutti gli enti ad alto potenziale di investimento. Risorse che possono dare ossigeno all’economia oltre che contribuire a realizzare opere attese e di cui c’è bisogno“.

Vanno estese su tutto il territorio le buone pratiche – ha detto – e ad esempio impegnare tutti i Comuni e gli enti pubblici del territorio a scegliere la strada del Comune di Bagno di Romagna. Cioè suddivisione di tutti i lavori pubblici in lotti da al massimo 150mila euro con lavori da far svolgere a rotazione alle imprese e ai professionisti iscritti in appositi (e distinti) albi per dare una mano in più a chi vive e lavora qui“.

L’edilizia scolastica è un altro punto del programma avanzato dal deputato Marco Di Maio: “Serve mettere in campo un piano straordinario di investimenti per i lavori di ristrutturazione e manutenzione delle scuole, sfruttandone la chiusura fino a settembre; queste è una competenza principalmente provinciale e comunale e, compatibilmente con le risorse disponibili, occorre accelerare al massimo lo svolgimento dei lavori“.

La riaperture di molte attività porrà problemi per le famiglie, con la chiusura delle scuole: “Serve riorganizzare la rete dei servizi educativi di competenza locale – ha detto – per far fronte alle esigenze dei nostri figli e nipoti, oltre che ai problemi pratici delle famiglie i cui genitori torneranno presto al lavoro ma nessuno potrà occuparsi dei figli durante la loro assenza“.

A proposito dei problemi burocratici e di liquidità, il parlamentare ha proposto “un’azione unitaria e trasversale sulle banche presenti sul territorio per velocizzare, per quanto di loro competenza, le pratiche di concessione dei finanziamenti per rispondere al bisogno di liquidità“. A questo punto si collega quello fondamentale di “attivare ogni azione necessaria per contrastare le infiltrazioni della malavita organizzata, che di fronte alla crisi di molte aziende e famiglie potrebbe avere maggior facilità di radicamento sul territorio“.
Infine, ma non certo per ordine di importanza, un appello: “dobbiamo sostenere tutta la rete del Terzo settore, fatto di volontariato e privato sociale, che si trova in grandissima pressione e difficoltà pur essendo fondamentale per affiancare (e spesso sostituire) i comuni nella erogazione di servizi“.

Articolo di Staff 4live.



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venerdì 1 maggio 2020

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