venerdì 31 agosto 2018

Caro abbonamenti bus, i sindaci montani scrivono alla Regione: "Inaccettabile aumento di costi per le famiglie"

Caro abbonamenti bus, i sindaci montani scrivono alla Regione: "Inaccettabile aumento di costi per le famiglie"

I sindaci di Verghereto, Mercato Saraceno, Bagno di Romagna e Sarsina, Enrico Salvi, Monica Rossi, Marco Baccini e Enrico Cangini, hanno inviato una lettera all'assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, per "rilevare un’altra...

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mercoledì 29 agosto 2018

Bus degli studenti nel mirino della Lega. Costantini “Rincari folli”

A dare manforte alla denuncia del numero uno dei giovani leghisti romagnoli anche il consigliere regionale del Carroccio, Massimiliano Pompignoli, che lo scorso 26 luglio ha convocato in commissione ambiente, territorio e mobilità i vertici di AMR per fare chiarezza sugli “aumenti derivanti dall’attuazione delle nuove modalità di riparto dei contributi consortili dell’Agenzia Mobilità Romagna” e che oggi parla di “rincari a catena che hanno finito per colpire, loro malgrado, gli studenti e le famiglie romagnole.”
A rimetterci saranno soprattutto gli studenti dei Comuni più decentrati come Civitella, Rocca San Casciano, Galeata, Santa Sofia, Sarsina, Bagno di Romagna, Alfero e Verghereto che sono costretti, vista la distanza dai principali plessi scolastici, a usare i mezzi pubblici. Per gli alunni di queste zone le cifre degli abbonamenti schizzano fino a 466 € all’anno” – spiega Costantini che lamenta “gli effetti degli aumenti tariffari prima di tutto sul bilancio delle famiglie più in difficoltà. Molti ragazzi, accompagnati da propri genitori, ci hanno denunciato l’incapacità di sostenere questa spesa che si unisce ai rincari di libri e materiale scolastico e che molte volte è inevitabile. Cercheremo di capire da AMR e da Star Romagna il perché di questa scelta al rialzo interpellandole con il nostro rappresentante in Regione Pompignoli che è già più volte intervenuto sul tema”.

Articolo di Staff 4live.



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lunedì 27 agosto 2018

"Educazione alla cittadinanza": raccolta firme per la presentazione di una Legge Popolare

"Educazione alla cittadinanza": raccolta firme per la presentazione di una Legge Popolare

Anche l’amministrazione comunale di Bagno di Romagna ha avviato la raccolta firme per la presentazione di una Legge Popolare che introduce nelle scuole di ogni ordine e grado l’ora di educazione alla cittadinanza. La raccolta delle firme...

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venerdì 24 agosto 2018

Nuove vacanze, crescono gli agriturismi: è boom a Bagno di Romagna e Cesena

Nuove vacanze, crescono gli agriturismi: è boom a Bagno di Romagna e Cesena

Nel territorio di Forlì-Cesena sono presenti 123 alloggi agrituristici che costituiscono ben il 7,5% del totale delle strutture ricettive. Tale incidenza risulta superiore a quella regionale (4,9%) e inferiore...

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mercoledì 22 agosto 2018

INTERVISTA A LORENZO LANZI DA CORSEDIMOTO.COM

Riportiamo integralmente l'intervista a Lorenzo Lanzi da parte del sito www.corsedimoto.com
Da dove parte la tua storia? «Questa passione nasce dai miei genitori, e viene da lontano. Non riesco mai a chiamarlo lavoro, continuo a parlare del mestiere di pilota sempre con l’idea che sia prima di tutto un enorme privilegio. In famiglia abbiamo fatto un’infinità di sacrifici, però siamo sempre stati uniti. Pensa che ho quattro fratelli e tutti hanno dato una mano: nel complesso siamo riusciti a fare qualcosa di unico».
Cos’è che ti porta a sfidarti continuamente? «Io cerco sempre di correre. Purtroppo non per colpa mia, ma per anni non ho trovato soluzioni ottimali nonostante il mio pensiero fosse rivolto al mondiale. Non mi è piaciuto lasciare così, soprattutto pensando che quel che mi ha ostacolato era dovuto al fatto di non avere un portafogli abbastanza gonfio o un passaporto straniero. Secondo me avevo ancora molto da dare: nelle poche occasioni che mi sono state concesse ho cercato di dimostrare il mio valore coi risultati, addirittura vincendo delle gare. Purtroppo o per fortuna la passione è ancora tanta e non è ancora tempo di smettere. Anche se ho 36 anni non mi va di terminare la carriera per problemi di sponsor, quindi ho deciso di cogliere tutte le opportunità. Ho corso e vinto con almeno dieci marche diverse, non mi spaventa niente!».
Nonostante le difficoltà, ti vediamo sempre in bagarre. «Il campionato italiano (CIV) è cresciuto: in questo momento è a un ottimo livello. Anche la scelta del National Trophy è significativa: sono riconoscente a Dunlop Italia che mi ha permesso di avvicinarmi al Team FM Racing per correre in questa serie. Riusciamo ad essere protagonisti anche in un campionato competitivo dove non c’è il monogomma. Pensa che con la nostra struttura “piccola” diamo filo da torcere a strutture da mondiale. Cerchiamo di avere un approccio umile, ma con tanta sostanza. Corro solo e sempre per vincere, qualunque campionato affronti. Non è mai facile vincere o fare podi in nessuna serie, nessuno è lì per far numero: nel National Trophy siamo in 35, contro i 18 del CIV. Credimi, è battaglia vera».
Sei stato un talento emergente, poi hai saputo gestire anche la seconda fase della tua vita agonistica, quella più matura. Credi che la tendenza attuale, che vuole a tutti i costi la precocità agonistica, sia necessariamente un bene? «Non credo che la precocità in moto sia sempre un vantaggio: i giovani piloti, secondo me, dovrebbero capire che per diventare grandi prima occorre imparare a perdere. Mi spiego: occorre un atteggiamento umile, saper ringraziare chi ti sta aiutando a crescere come sportivo. L’avversario va rispettato, niente è dovuto».
Ragazzini troppo spesso lasciati a se stessi oppure mal consigliati? «Vedi, il problema è che ormai sulla pelle dei ragazzini c’è cresciuto un business. Quando correvo io, a parlare erano solo i risultati: se non combinavi qualcosa non andavi da nessuna parte. Non accedevi neppure alle finali dell’italiano, altro che pensare di fare il mondiale. Mancano le figure professionali serie, che tutelano gli interessi dei ragazzi: il segreto per un pilota giovane è quello di essere più tranquillo possibile, di sentire che la squadra crede in lui. Poi di essere consigliato per il meglio, sia a livello di sponsor che di giungla burocratica. Non bisognerebbe lasciare i ragazzi in balia dei soliti vecchi volponi. Un po’ quello che è mancato anche a me: la persona giusta».
Dovizioso, nella sua autobiografia “Asfalto”, afferma che un campione è colui che corre con quel che ha, che si fa bastare il mezzo di cui dispone. Che ne pensi? «Penso che la mia storia mi sia sempre stata cucita addosso: ancora adesso, quando scendo in pista per fare qualche wild card, oppure una gara, non mi preoccupo di avere il mezzo migliore, oppure cerco colpe all’esterno. Piuttosto, provo a compensare con l’esperienza anche quelli che mi sembrano essere i limiti della moto. L’unica preoccupazione è dare gas».
Puoi parlarci della tua avventura in Moto2? «È ancora troppo prematuro».
Cosa rappresenta per te una nuova sfida? «Sempre grandi traguardi: raccolgo gli sforzi e i sacrifici di un’intera carriera. Per quel che mi riguarda voglio solo concentrarmi e dare il massimo. Non cerco mai la polemica, voglio solo esprimermi attraverso i risultati e i miei valori».
Perché credi che sia così difficile per un pilota mettersi in mostra? «In MotoGP qualche manager di rilievo c’è, ma in Superbike no, e i giovani vengono mandati allo sbaraglio, senza tutele, senza consigli. Un pilota sa di cosa ha bisogno per emergere, ma a volte il team magari non è in grado di fornire tutto il supporto necessario. In questo modo i risultati non arrivano ed ecco che allora ti piovono addosso critiche che possono distruggere una carriera».
Cos’è che non ti ha permesso di vincere il mondiale? «Non sono mai stato messo in condizione – per come la vedo io, s’intende – di esprimere il mio potenziale. Ho vinto più gare da privato che da ufficiale! Questo la dice lunga. Quello che ha rovinato la mia permanenza nel mondiale Superbike forse è stato proprio non poter disporre del pacchetto completo al momento giusto». 
Segui le gare? «Seguo tutti i campionati. Amo in particolare la Superbike, anche se fatico a riconoscerla adesso. E’ impossibile per un team privato fare un buon risultato, a differenza di quanto accade per esempio nel BSB. Il campionato inglese ha un’atmosfera bellissima: tutti amici fuori dalla pista, ma nessuno si risparmia quando inizia la gara. Il mondiale Superbike dovrebbe tornare ad essere il campionato degli indipendenti: sono stato a Misano, ed è stato spiacevole vedere così poca gente. Un altro problema, con la Superbike, è che sembra di vedere delle gare divise in due: una parte riguarda i piloti ufficiali, l’altra i privati. Questi ultimi si accontentano di arrivare tra i 20 e i 30” dal vincitore. C’è bisogno di cambiare, e alla svelta, perché la Superbike merita di più».
Hai saputo reinventarti cento volte. Quale sarà la prossima? «Guarda io, ho molte persone che mi rispettano nell’ambiente, che hanno apprezzato quello che ho fatto e che tengono in considerazione quello che ancora sto facendo, ma se devo dirti davvero cosa mi piacerebbe fare in futuro allora voglio essere sincero: seguire qualche giovane pilota. Neppure per una questione di business, ma per aiutare un ragazzo a fare le scelte migliori. Poter consigliare, suggerire, orizzontare, in fondo è un modo per trasmettere l’esperienza. In ogni caso anche quando smetterò vorrei rimanere dentro l’ambiente, perché il motociclismo mi ha dato tanto. Come ti dicevo, non è mai stato solo “lavoro”: soprattutto tanta passione».
Come ci si reinventa ad ogni nuova stagione? «Non smetto mai di pensare “racing”: voglio vincere, ma non mi fermo mai. Non intendo accontentarmi, ma penso anche al futuro. A 36 anni le stagioni si contano. Finché mi rendo conto di essere veloce, finché riesco a portare al limite qualsiasi moto guidi, finché mi alleno tutti i giorni come un atleta, allora il tempo di smettere non è ancora arrivato. Questo progetto Moto2, per esempio, mi sta elettrizzando, è un modo per reinventarsi una volta di più. Non devi ragionare da pilota quanto piuttosto da collaudatore. Non è la stessa cosa cercare il tempo a tutti i costi oppure valutare ogni cambiamento sulla moto. Il cronometro – sembra un paradosso!-, devi metterlo da parte!»
Qual è il rimpianto maggiore di Lorenzo Lanzi? «Il rimpianto più grande è stato di non essere riuscito a diventare campione del mondo. Ci ho provato, ma forse non si sono verificate tutte le condizioni. Posso dirti però con orgoglio che non ho risparmiato l’impegno per centrare un risultato che, per una serie di circostanze, alla fine non ho potuto ottenere».
La soddisfazione più grande? «La soddisfazione più grande è stata quella di salire su una moto a 5 anni. Se non fossi partito da lì, niente sarebbe arrivato. Ho potuto regalare ai miei genitori l’orgoglio del sogno mondiale, mi sono rialzato dopo brutti infortuni, ho potuto dedicare le vittorie a mio figlio. Queste sono le mie gratificazioni più importanti».
Temi i giudizi? «Dico solo che viviamo troppo condizionati dal giudizio esterno: i piloti ormai sono sottoposti alle critiche non solo dei teams, ma anche degli sponsor, dei media e pure dei tifosi via social. Se non sei abbastanza forte rischi di finire massacrato. Siamo al paradosso che alcune squadre preferiscono pagare per avere un servizio marketing, ma magari non riconoscono un ingaggio al pilota e neppure gli cambiano le pastiglie dei freni!»

giovedì 16 agosto 2018

Ragni (FI): “Subito la mappa dello stato di salute dei ponti della nostra provincia”

Chiediamo si faccia prevenzione. Ci associamo alla richiesta di Conftrasporto che ha chiesto da tempo la mappatura dei ponti italiani a rischio, quelli realizzati in calcestruzzo fra gli anni 50 e gli anni 60, in particolare, perché sono arrivati a fine vita. Esistono anche nella nostra provincia strutture nelle condizioni di quelle che sono crollate negli ultimi mesi e negli ultimi anni in Italia? I sindaci di Forlì e Cesena, il presidente della provincia e degli enti locali interessati si facciano parte diligente e chiedano alle società concessionarie stradali, Anas e Autostrade per l’Italia in primis, di fornire in tempi strettissimi rassicurazioni e dati certi in merito allo stato di salute delle arterie che attraversano il nostro territorio. In queste ore tragiche i cittadini esigono risposte e rassicurazioni”: ad avanzare questa richiesta – all’indomani della tragedia del crollo del ponte Morandi sull’A10 a Genova – è Fabrizio Ragni, coordinatore provinciale di Forza Italia Forlì-Cesena.
Il caso di Genova è soltanto l’ultima di una serie drammatica di incidenti che ha coinvolto arcate, rampe, piloni, viadotti e cavalcavia da Nord a Sud Italia. Tra il 2016 e il 2017 su tutta la rete stradale italiana sono stati 8 in tutto i ponti crollati. E tantissimi altri sono quelli a rischio crollo. Opere ingegneristiche costruite non soltanto negli anni ’60 (come nel caso ligure) ma anche negli anni ’90 (come per il viadotto della tangenziale di Fossano in provincia di Cuneo). Una lunga catena di disastri stradali che hanno portato morti e feriti”: aggiunge lo stesso Ragni.
Disastri che hanno innescato inchieste della magistratura e indagini interne alle società di gestione delle strade. Strade, autostrade e superstrade cedono sotto il passaggio di Tir o si sfaldano a causa dei rigori invernali, come accade puntualmente nel tratto romagnolo e nel territorio della nostra provincia dell’E-45, quella che potremmo tranquillamente definire: la Salerno-Reggio Calabria del centro-nord. E come dimenticare il crollo di un pezzo dell’A14 Adriatica, ogni giorno frequentata da centinaia di forlivesi e cesenati, con l’autostrada che era in corso di ristrutturazione un anno fa nelle Marche, a Camerano?”: ricorda il coordinatore provinciale di Forza Italia di Forlì-Cesena.
E poi c’è il tema del traffico pesante che percorre tutte queste arterie, l’A1, l’A14, l’E45, i vari raccordi e tangenziali. Con tamponamenti fra Tir e trasporti speciali, come nel recentissimo caso dell’incidente al cavalcavia del Raccordo di Casalecchio in A14 e dell’altrettanto recente (pochi mesi fa, il marzo scorso) incendio in galleria, in E45, a Bagno di Romagna, a causa di un tamponamento fra tre mezzi pesanti che hanno preso fuoco. E conseguenti necessari lavori e di messa in sicurezza dell’infrastruttura, cantieri aperti senza soluzione di continuità, con tutti i disagi del caso”: elenca ancora Fabrizio Ragni.
Sorvegliato speciale soprattutto la strada statale 3bis “Tiberina”, ovvero l’E45, l’Orte-Cesena-Ravenna, la più lunga e importante superstrada d’Italia, che quando è occupata da cantieri e “lavori incorso” offre corsie più strette del normale, i cigli spesso cedevoli e trascurati da chi dovrebbe curarne la manutenzione, le corsie d’emergenza insufficienti, le piazzole laterali di sosta un terno al lotto, l’asfalto ammalo rato e costellato da rattoppi di ogni tipo, sconnessioni, buche riempite male pronte a lacerarsi nuovamente con i primi freddi o le piogge più abbondanti… per non parlare dei piloni di sostegno della curva di Collestrada, sotto accusa di cittadini che segnalano il rischio in affollate pagine Facebook.
Si parla – ed è cronaca di questi giorni – di almeno 300 opere a rischio in tutta Italia fra le oltre 45 mila infrastrutture tra ponti, viadotti e gallerie che costellano la Penisola. Strade, ponti e viadotti che, come il ponte di Genova secondo gli esperti: “presentano criticità di livello uno, quelle che hanno anomalie gravi. Problemi che se non curati in tempo, sono potenzialmente in grado di provocarne il cedimento”.
Senza voler creare allarmismo chiediamo però che gli amministratori locali pongano su questo tema la massima attenzione ed esigano informazioni aggiornate. Stiamo parlando di arterie – l’A1, l’A14 e l’E45, ma non solo – percorse ogni giorno da centinaia di migliaia di automezzi. A tutela dei nostri concittadini, e prima di dover contare morti o feriti, chiediamo che il sindaco di Forlì e presidente della Provincia, Drei, che il sindaco di Cesena, Lucchi, ed i presidenti delle Unioni dei Comuni sotto cui ricadono le opere stradali più importanti si attivino per poter disporre di un’eventuale mappa aggiornata dell’eventuale rischio e poter agire di conseguenza per esigere: messa a norma e sicurezza, e se è il caso ordinando anche ammodernamento e ricostruzione delle strade più vetuste, visti i milioni di euro spesi negli ultimi anni in ordinaria e straordinaria manutenzione stradale nella nostra regione”: conclude il coordinatore provinciale e capogruppo comunale di Forza Italia Forlì-Cesena, Fabrizio Ragni.

Articolo di Staff 4live.



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mercoledì 15 agosto 2018

Alice Buonguerrieri - ESTENSIONE DEL PARCO NAZIONALE: UNA VISIONE DIVERSA DA QUELLA DEL PD

ESTENSIONE DEL PARCO NAZIONALE: UNA VISIONE DIVERSA DA QUELLA DEL PD.
Pubblico di seguito le mie riflessioni fatte a seguito di un interessante post dell'amico Marcelli, commentato fra gli altri, da Baccini. Spero, con il mio contributo, di non "rovinare" il ragionamento fatto tutto in casa PD (originato da riflessioni meritevoli di attenzione dell'amico Marcelli e commentato da Baccini) ma il tema, le riflessioni ed i commenti sono stimolanti per cui con piacere dirò anche io la mia. Caro Paolo, con il consueto rispetto che contraddistingue ogni nostro scambio, consentimi di dissentire da ciò che dici. Non potrò essere puntuale come te nei ragionamenti perché non sono un tecnico. Mi sono però data da fare in questo tempo e, per comprendere bene l'argomento, oltre ad aver approfondito la normativa riguardante il Parco, ho chiesto un aiuto dal punto di vista tecnico a tuoi colleghi. Per questo riaffermo che il progetto estensione Parco, così come era stato previsto da questa amministrazione, avrebbe creato solo ulteriori limiti alla nostra gente. Come tu sai meglio di me (tralasciando allo stato tutte le pesanti ripercussioni che dall'estensione Parco sarebbero derivate alle attività agricole e venatorie) dal punto di vista della vivibilità del territorio da parte dei cittadini, l'inserimento di un territorio all'interno di un vincolo del paesaggio (come lo è un parco) comporta automaticamente il rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 42/2004 inerente al codice dei Beni culturali e del paesaggio. Con tale vincolo OGNI INTERVENTO SUL TERRITORIO, inclusi gli interventi sui fabbricati pubblici e privati compresi nel vincolo, è soggetto al rilascio di autorizzazione paesaggistica che presuppone il nulla osta della Soprintendenza ai monumenti di Ravenna procedura, come è noto a tutti, macchinosa e limitativa della libertà del fare. Tale inserimento avrebbe quindi “mummificato” le zone coinvolte perché i vincoli paesaggistici hanno questo scopo. Come ho già avuto modo di dire in altre sedi, un Comune nel quale la gente vive e lavora anche con il turismo non può "suicidarsi" andando a chiedere l'inserimento in una zona di tutela di tale portata. Se ci sono parti del territorio comunale o edifici, fuori dal parco, di particolare pregio architettonico, questi possono essere tutelati con gli strumenti della pianificazione comunale. Basta farla bene, con un poco di testa e CULTURA. Purtroppo anche su questo punto, per colpa della "cultura" politica di sinistra regionale, stiamo vedendo di tutto, anzi il peggio di tutto. Prima il PRG con i PP, i PIP, i PeeP, poi il PSC con il POC, il RUE, i PIO, i PUA. Poi contrordine compagni si cambia con la nuova legge urbanistica regionale voluta da Bonaccini, via il PSC, che sembrava il massimo della scienza urbanistica, e avanti con il PUG. Insomma come in una nota canzone "non te regghe più" per cui avanti popolo alla riscossa !!! (passami la battuta il 15 di agosto!). Ti saluto dicendo che alla gente non credo interessino tante filippiche, la gente si fa domande pratiche e semplici, del tipo: posso pulire il fosso? posso tagliare un albero? posso pulire un greppo? posso aprire una porta? posso ristrutturare casa? Posso recintare la mia proprietà? Posso mettere un’attrezzaia in giardino? Ecco tutte queste semplici attività, che la gente vorrebbe fare senza perder tanto tempo e soldi, all’interno di un Parco, diventerebbero ancora più difficili o impossibili da poter eseguire perché alla burocrazia già esistente se ne aggiunge di ulteriore. E la burocrazia serve solo far perdere tempo, soldi e a creare poltrone. Caro Marco solo dopo più di 1 anno di approfondimento e vari incontri hai annullato il progetto sulla base di quelle stesse considerazioni che chi si è opposto (in tanti non solo noi) ha elencato in pochi giorni! Proprio per questo risulta comprensibile che la gente dica che se non ci fosse stata una dura opposizione o l'assegnazione in tuo favore, seppur pro tempore, della poltrona di presidente di Parco, il progetto tanto da te sponsorizzato sarebbe stato realizzato! Riguardo all'unica critica che ripeti ogni volta e relativa al fatto che io non avrei partecipato ai tuoi incontri ti rispondo semplicemente che non mi pare di averti mai visto agli incontri pubblici che ho organizzato io durante gli anni di opposizione alle politiche di sinistra che hanno sol che pregiudicato il nostro territorio e alle quali da tempo tu hai aderito, né mi pare di aver visto qualcuno dei tuoi. Ti saluto permettendomi un consiglio: anziché promuovere progetti di estensione Parco o fusione con Santa Sofia o Verghereto, progetti che non compaiono neppure nel tuo programma elettorale e anziché utilizzare la carta intestata del Comune solo per attaccare la sottoscritta, impegna le tue energie per ridare ai nostri ragazzi una scuola degna di questo nome visto che sono ancora obbligati a stare in un container. Con la speranza di non avervi troppo annoiato vi auguro un buon (ormai terminato) ferragosto.

sabato 11 agosto 2018

Cronotachigrafo taroccato, camionista dà l'addio alla patente e viene denunciato

Cronotachigrafo taroccato, camionista dà l'addio alla patente e viene denunciato

Nella serata di mercoleìd scorso una pattuglia della polizia Stradale di Bagno di Romagna, nel corso di un controllo lungo la E45, ha pizzicato un camionista che aveva alterato il cronotachigrafo per guidare più ore di quanto imposto...

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giovedì 9 agosto 2018

Alice Buonguerrieri :IO ATTACCATA ALLA POLTRONA CHE NON HO. ECCO LA CREDIBILITÀ DI CHI NE OCCUPA BEN 4.

Riceviamo e pubblichiamo da Alice Buonguerrieri :
Leggiamo le dichiarazioni di Baccini uscite sui giornali di oggi dove dice, su carta intestata del Comune, che io sarei una bugiarda dicendo che quello che scrivo sono fake news . Premesso che a San Piero il soprannome di “Matteo Renzi de noaltri” i cittadini lo han dato a lui e non a me, la sua più che una presa di posizione istituzionale ci sembra una reazione isterica. Sul punto penso che sia sufficiente porsi qualche domanda: • è una fake (bugia) che abbia lui chiesto di estendere il Parco Nazionale al centro abitato di Bagno? • è una fake che abbia lui dichiarato in più sedi di ritenere vantaggioso questo progetto per la popolazione e di volerlo per questo realizzare? • è una fake che non solo i partiti (Forza Italia e Lega) ma anche le associazioni di categoria e privati cittadini si sono fermamente opposti al progetto di estensione Parco? • è una fake che, oltre a comunicati stampa e prese di posizione sui social, la sottoscritta e la Lega hanno anche depositato a protocollo del Comune distinte osservazioni formali contrarie all'estensione del Parco? • è una fake che, dopo aver tanto sponsorizzato il progetto, assunto il ruolo di Presidente del Parco, seppur pro tempore, Baccini lo ha subito ritirato? • è una fake che in questi quasi 5 anni non ha portato a casa nessun risultato di rilievo? In fatto a poltrone, poi, è Baccini a diffondere fake perché io non ne ho neanche una. Lo stesso non può, però, dirsi per l'egocentrico e vanitoso Baccini. • È una fake che oltre alla carica di Sindaco lui sia pure Vicepresidente dell'Unione dei comuni ? • È una fake che lui sia Vicepresidente e ora Presidente pro tempore del Parco ? • È una fake che lui sia Vicepresidente della giunta esecutiva Uncem Emilia Romagna dove tra l'altro ha brillato per assenze ? Tutti incarichi di vice Presidente dove ci risulta abbia pure sgomitato tanto per ottenerli ma che per il nostro Comune non son serviti a portare a casa nessun risultato di particolare interesse. Caro Baccini, questi sono dati ufficiali non fake. Mi sia consentita poi una semplice riflessione. Che questo progetto di ampliamento del Parco tanto da lui voluto e sponsorizzato venga ritirato proprio contestualmente alla nomina, seppur pro tempore, di Presidente di Parco appare un pò singolare e credo sia legittima una nostra chiave di lettura politica sul tema. Una nomina temporanea che può chiaramente diventare definitiva visto che da quando è diventato di area PD potrebbe ricevere l’avvallo delle due regioni rosse interessate. In ultima analisi mi permetta di dargli un consiglio: La carta intestata del Comune, anziché usarla impropriamente per questi suoi attacchi personali isterici contro chi lo mette in discussione politicamente, Baccini la usi piuttosto per chiedere i finanziamenti necessari per riportare a Bagno di Romagna una scuola degna di questo nome così come han fatto altri suoi colleghi, anche di comuni più piccoli, che hanno ottenuto, contrariamente a lui, milioni di euro di finanziamenti.

Educazione alla cittadinanza, si può firmare anche a Bagno di Romagna

Educazione alla cittadinanza, si può firmare anche a Bagno di Romagna

L’Amministrazione comunale di Bagno di Romagna ha avviato la raccolta firme per la presentazione di una Legge Popolare che introduce nelle scuole di ogni ordine e grado  l’ora di educazione alla cittadinanza. Si tratta...

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martedì 7 agosto 2018

Allargamento del parco, Buonguerrieri (FI) canta vittoria: "Baccini cercava solo la poltrona"

Allargamento del parco, Buonguerrieri (FI) canta vittoria: "Baccini cercava solo la poltrona"

Rivendica come una propria vittoria la scelta di accantonare l'ipotesi di allargamento dei confini del Parco Nazionale e dei relativi vincoli nel Comune di Bagno di Romagna, come annunciato dal sindaco Marco Baccini. A parlare è Alice...

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August 07, 2018 at 04:13PM https://ift.tt/2mEB8jU IFTTT

Allargare i confini del Parco nazionale? Si chiude il dibattito con un 'no': "Troppi vincoli"

Allargare i confini del Parco nazionale? Si chiude il dibattito con un 'no': "Troppi vincoli"

L’iniziativa di studio dell’estensione dei confini del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna all’interno del territorio del Comune di Bagno di Romagna si conclude con la decisione di interrompere il...

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venerdì 3 agosto 2018

Thermae Romanae in festa, visite e spettacoli nell'antica Balneum

Thermae Romanae in festa, visite e spettacoli nell'antica Balneum

Il 4 e 5 agosto a Bagno di Romagna le Tre Terme e la Compagnia Nata Teatro, con il patrocinio del Comune e la collaborazione della Pro Loco e delle associazioni Via Romea Germanica, Schola Hominum Burgi e Legio XIII Gemina, celebrano le &ldquo...

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August 03, 2018 at 03:53PM https://ift.tt/2mEB8jU IFTTT

Ampliamento dei confini del Parco Nazionale delle foreste Casentinesi

Il Comune di Bagno di Romagna ha intrapreso un percorso formale per l’ampliamento dei confini del Parco Nazionale delle foreste Casentinesi monte Falterona e Campigna all’interno del proprio territorio comunale. In questa fase è in corso una discussione aperta ai propri cittadini, alle associazioni venatorie, agli interessi economici di vario tipo e livello. Tale discussione dovrà riguardare, qualora assunto e deliberato dagli organi del comune medesimo, il Consiglio direttivo e la Comunità del parco e, successivamente, il Ministero dell’Ambiente.
Il Comune di Santa Sofia, pur non essendo formalmente interessato in questa fase, intende, attraverso il Consiglio Comunale, portare il proprio contributo alla discussione in corso per i seguenti motivi:
Parte del territorio del comune di Bagno di Romagna interessato dal possibile ampliamento “ricade” sulle attività ecomiche, sociali e ricreative dei cittadini santasofiesi
Il Parco Nazionale delle foreste Casentinesi monte Falterona e Campigna, nato 25 anni fa, ha visto il Comune di Santa Sofia impegnato fortemente nella sua costituzione e nella sua crescita nel corso degli anni e non a caso, nel nostro comune, si trova la sede della Comunità del Parco.
Per tali motivi, nel rispetto istituzionale nei confronti di un Comune, quello di Bagno di Romagna, con il quale vi è stata grande collaborazione in particolare sulle politiche della montagna, facciamo alcune proposte che possano arricchire il dibattito in corso e non creare disagi ai cittadini santasofiesi coinvolti da tale eventuale scelta.
Rimodulare l’ipotesi di ampliamento dei confini del parco stralciando l’area che oggi comprende l’oasi di Monte Marino perchè ciò genererebbe inevitabilmente un più difficile controllo della fauna selvatica con conseguenti danni sulle aziende agricole comprese in tale area.
Ampliare la discussione sulla gestione della fauna selvatica all’interno del territorio del parco nazionale.
Ridiscutere il Piano Territoriale del Parco ormai datato al 2004, riprendere la discussione per approvare il Regolamento e il Piano di Sviluppo del Parco che non sono mai portati a compimento.
Comprendere in questa discussione, anche da un punto di vista politico, tutti i comuni della Comunità del Parco in modo che l’eventuale modifica dei confini dell’Ente possa essere fatto nella maniera più organica possibile.

Articolo di Staff 4live.



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giovedì 2 agosto 2018

Musica e danze irlandesi con il Green Land Trio

Musica e danze irlandesi con il Green Land Trio

Domenica 5 agosto, dalle 19.00, parte una serata di musica e danze irlandesi con il Green Land Trio all'Alto Savio Camping di Bagno di Romagna.

Il green Land Trio è una formazione acusticao formata da Nicoletta Bassetti...

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‘Notte bianca del cibo italiano’ nel nome di Pellegrino Artusi

La Romagna intera, da Rimini a Cervia, passando per l’entroterra insieme a decine di altre cittadine coinvolte. Tutto questo sabato 4 agosto nella prima Notte Bianca del cibo italiano, omaggio al padre della cucina italiana, Pellegrino Artusi. Tanti gli appuntamenti in regione tra degustazioni, arte, mostre, menu a tema, cultura del cibo, nel giorno che festeggia il compleanno del gastronomo di Forlimpopoli (198 gli anni compiuti, ancora ben portati).
E proprio nella sua città natale, Forlimpopoli, prendono il via o festeggiamenti, nella centrale piazza Garibaldi con una tappa di Tramonto DiVino il road show del gusto che promuove gli abbinamenti vino-cibo insieme ai Consorzi dei prodotti a marchio DOP e IGP, la cena sotto le stelle, laboratori didattici, mostre d’arte e musica dal vivo. Ci spostiamo di alcuni metri, a Casa Artusi nella scuola di cucina, in occasione della presentazione del progetto Europeo Intereg Italia-Croazia, il Maestro di Cucina Paolo Teverini, vicepresidente di Chef to chef emiliaromagnacuochi, interpreta una ricetta artusiana.

Anche Rimini in grande spolvero a partire dal suo Grand Hotel, che nel 110° anno dalla nascita, ha voluto celebrare l’Artusi con ricette del manuale preparate dallo chef Claudio Di Bernardo, dimostrazioni di pasta fresca all’uovo tirata a mano dalle volontarie dell’Associazione delle Mariette di Forlimpopoli e alcuni disegni sul cibo realizzati dall’altro grande maestro romagnolo, Federico Fellini. Nella stessa serata è previsto un intervento di Massimo Montanari, professore ordinario di storia dell’Alimentazione dell’Università di Bologna e Presidente del Comitato Scientifico di Casa Artusi e membro del Comitato Tecnico di Coordinamento dell’Anno del Cibo Italiano. Al Quartopiano, lo chef forlimpopolese Silver Succi, socio di CheftoChef emiliaromagnacuochi, propone una cena a tema artusiano con la partecipazione straordinaria dell’Associazione delle Mariette.

A Cesenatico i 29 alberghi del Consorzio Cesenatico Bellavita, il 4 agosto, offrono ai propri Ospiti la “Zuppa inglese” ricetta numero 675 del Manuale artusiano. Sempre a Cesenatico il 3 agosto anteprima della Notte Bianca del cibo con la tappa di Tramonto DiVino nello scenario di piazza Spose dei Marinai. Rimanendo in riviera, alcuni Ristoranti aderenti all’Associazione Cuochi Pellegrino Artusi di Cervia-Milano Marittima propongono menu artusiano: Ristorante Touring – Milano Marittima, Ristorante Le gazzelle – Cervia, Pescheria del Molo – Cervia.

Molto attiva Destinazione Romagna, con un carnet di proposte tra visite guidate, degustazioni di vini, cene con menu a base di piatti dal ricettario artusiano, prodotti tipici. A Bertinoro il 1 agosto il jazz incontra il vino di Romagna, il 4 a Coriano l’intero paese dedica cene a tema, a Mercato Saraceno nella notte dei saraceni, lo spettacolo accompagna il cibo di Romagna. E ancora, a Brisighella “Calici sotto i 3 colli: le stelle nel borgo”, a Comacchio al Giardino del Museo Delta Antico e nel centro storico è festa tra cibi e vini del territorio, musica jazz, soul and blues e letture musicali per i più piccoli, a Voghiera il 5 sarà protagonista l’aglio nelle ricette di Artusi, mentre a Bagno di Romagna il 10 agosto le vie del centro storico ospitano una suggestiva cena dove i commensali indossano abiti bianchi per omaggiare il grande maestro.

I ristoratori inseriti nella Guida “La Via Artusiana” propongono serata a tema dedicata all’Artusi: oltre al Ristorante Casa Artusi di Forlimpopoli, partecipano Grand Hotel Terme della Fratta (Bertinoro) e Grand Hotel Terme Roseo (Bagno di Romagna), Ca’ de Be’ (Bertinoro), Osteria del castello (Castrocaro Terra del Sole), Osteria del Teatro (Bagno di Romagna) fino all’alto appennino tosco-romagnolo, Al Vecchio Convento (Portico di Romagna).
Diverse le case museo degli italiani illustri dell’Associazione Nazionale Case della Memoria, che aderiscono all’iniziativa con un’apertura straordinaria. Fra queste, la Casa Natale Pascoli e San Mauro Pascoli, Casa Giulio Turci, Santarcangelo di Romagna, e Casa Raffaele Bendandi di Faenza che dalle 21,00 propone una visita guidata e a seguire una degustazione Artusiana. Sempre San Mauro Pascoli in collaborazione con Made in San Mauro Pascoli il 1 agosto ripropone la cena di piazza sotto le stelle dedicata al Poeta Giovanni Pascoli “A cena con Zvanì”.
Slow Food Cuochi dell’alleanza (Fondazione Slow Food per la Biodiversità ONLUS) partecipa con la sua rete di cuochi. I locali che aderiscono, da Galeata a Santarcangelo fino a Bologna e Valsamoggia, propongono in menu una o più ricette artusiane (a cura di Slow Food Emilia-Romagna).
Non ci resta che dire “Viva Artusi” e “Viva la Cucina Italiana”. E per chi vuole condividere la propria esperienza della Notte Bianca del Cibo Italiano attraverso i social può utilizzare gli hastag ufficiali: #annodelciboitaliano #artusi #nottedelcibo.

Articolo di Staff 4live.



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