“Gli abbonamenti al trasporto pubblico per studenti passeranno a breve da una validità di 10 mesi a 12 mesi, con relativo aumento di prezzo. La Regione Emilia-Romagna ha imposto di aumentare in maniera immotivata i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti del trasporto pubblico appesantendo gli oneri per studenti e pendolari e penalizzando soprattutto chi vive nei Comuni di montagna e non può disporre di altro mezzo di trasporto che degli autobus per raggiungere scuole e luoghi di lavoro. Una scelta a nostro parere scriteriata”: commenta in una nota il capogruppo comunale e coordinatore provinciale di Forza Italia, Fabrizio Ragni.
L’esponente di Forza Italia chiama in causa direttamente Davide Drei, nel suo ruolo di presidente della Provincia accusandolo di “non aver dato risposta” alla “critiche motivate” dei sindaci di Verghereto, Mercato Saraceno, Bagno di Romagna e Sarsina, che in una lettera aperta inviata pochi giorni fa alla Regione hanno evidenziato il problema di fondo.
“La Provincia di Forlì-Cesena ha proposto di calmierare gli aumenti con uno stanziamento di appena 40mila euro, che però è solo una piccola cifra che non può azzerare gli aumenti previsti col nuovo sistema. Qualche esempio? Per la “zona 4” e fino alla 8 gli abbonamenti vanno da 400 a 466 euro l’anno. Gli studenti di Corniolo pagheranno 435 euro annui per andare a scuola a Forlì. Quelli di Alfero e Verghereto 435 euro per recarsi a scuola a Cesena. Gli studenti di Civitella, Rocca San Casciano, Sarsina e Galeata pagheranno 400 euro, quelli di Premilcuore, Bagno di Romagna e Santa Sofia 411 euro. Solo per fare alcuni esempi”: aggiunge il Forzista.
“I sindaci dei Comuni di Forlì e di Cesena, Drei e Lucchi, annunciano l’erogazione di risorse proprie per bloccare il costo della “Scuolacard” per limitare l’effetto dei rincari sulle tasche delle migliaia di studenti e delle loro famiglie che utilizzano i servizi del trasporto pubblico locale ed extraurbano. Ma questo intervento non basta, perché le risorse stanziate sono comunque preventive senza conoscere cioè il numero esatto degli abbonamenti effettivamente venduti, e soprattutto non cancella la scelta di penalizzare gli studenti e i pendolari delle montagne e delle zone periferiche dell’intera provincia”: insiste Fabrizio Ragni.
“Emerge dunque con questi provvedimenti la scelta politica del Pd che governa la Regione, assecondata dai sindaci Pd di Forlì e Cesena, di caricare ancora una volta sui piccoli Comuni montani l’onere di costi insostenibili che non possono non produrre effetti negativi vista la nota situazione economico-finanziaria degli enti locali, soprattutto quelli, delle località più piccole”: aggiunge il coordinatore provinciale di Forza Italia.
“La giunta del Pd guidata da Bonaccini promette iniziative a favore della montagna e contro lo spopolamento, ma allo stesso tempo predispone rincari nei servizi essenziali, come il trasporto pubblico. I sindaci di Forlì e Cesena, entrambi del Pd, rassicurano le famiglie delle due città e, pur rivestendo ruoli amministrativi di governance più ampi (a capo della Provincia uno e dell’ Unione dei Comuni della Valle del Savio l’altro), in realtà si disinteressano di tutte le altre famiglie dei Comuni limitrofi. L’ennesima prova, ove mai ve ne fosse bisogno, dall’inadeguatezza dei politici, sindaci e presidenti targati Pd e della necessità di accelerare il ricambio il prossimo anno con il voto amministrativo del 2019”: conclude Fabrizio Ragni.
Articolo di Staff 4live.
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